Nuovo attacco questa notte al cantiere Tav di Chiomonte: intorno alle 3 un gruppetto di una trentina di persone a volto coperto, ha lanciato bottiglie incendiarie, razzi e bengala, danneggiando un compressore usato nel cantiere che ha preso fuoco.
I manifestanti sono stati però respinti con idranti e lacrimogeni dalle forze dell’ordine che presidiavano l’area e si sono dileguati nei boschi. Tutto è durato una ventina di minuti, alla fine non c’è stato alcun contatto con polizia e carabinieri e non risultano feriti. Dopo la fuga degli aggressori, all’esterno del cantiere sono stati ritrovati un rudimentale mortaio realizzato con un tubo di cinque centimetri di diametro, due bottiglie incendiarie inesplose, torce, catenacci usati per bloccare i cancelli, cesoie e una maschera antigas.La gravità della situazione è confermata dalla decisione di convocare d’urgenza per le 18 di oggi, nella prefettura di Torino, una riunione del Comitato provinciale per l’ordine pubblico e la sicurezza.
Vi parteciperanno il ministro dell’Interno e quello delle Infrastrutture, Angelino Alfano e Maurizio Lupi, e i procuratori Caselli e Marcello Maddalena. Sarà presente anche il presidente della Regione Piemonte, Roberto Cota. Al vertice ci saranno il vicecapo della polizia, Alessandro Marangoni, e il comandante generale dell’Arma, generale Leonardo Gallitelli. Presenti anche i vertici delle forze dell’ordine locali e, tra gli altri, il sindaco e il presidente della Provincia di Torino, Piero Fassino e Antonio Saitta, e alcuni sindaci della Valle di Susa.
Visibilmente preoccupato il procuratore capo di Torino, Gian Carlo Caselli, che rimarca la pianificazione tattica e militare dell’azione degli assalitori: “Ieri notte – dice allarmato – c’è stato un salto di qualità preoccupante: si è assistito a una vera azione di guerra. Un’azione militarmente organizzata nei dettagli, con un lancio di una quantità industriale di molotov. Non si può far finta di niente. Solo per un caso non c’è scappato il ferito o addirittura il morto. Bisogna intervenire, non può essere solo un problema della magistratura. Devono essere messi in campo interventi adeguati”.
Fonte: TorinoOggi